ROBERT LOUIS STEVENSON
Elogio dell’ozio
Esiste una specie di morti viventi, di gente banale che a malapena ha coscienza di esistere se non nell’esercizio di qualche occupazione convenzionale. Portateli in campagna o imbarcateli su una nave e vedrete quanto si struggeranno di nostalgia per il lavoro o il loro studio.
Non sono mossi da curiosità, non sanno abbandonarsi alle sollecitazioni del caso, non provano piacere nel mero esercizio delle loro facoltà, e, a meno che la necessità non li incalzi minacciandoli con un bastone, non muoveranno un dito.
Non vale la pena di parlare con gente simile: sono incapaci di abbandonarsi alla pigrizia, la loro natura non è abbastanza generosa; e trascorrono in una specie di coma le ore che non sono applicate a una frenetica furia di arricchirsi.
ROBERT LOUIS STEVENSON
In praise of idleness
There is a kind of living dead, of banal people who barely know they exist except in the exercise of some conventional occupation. Take them to the countryside or embark them on a ship and you will see how long they yearn for work or their study.
They are not moved by curiosity, they do not know how to abandon themselves to the solicitations of the case, they do not take pleasure in the mere exercise of their faculties, and unless necessity presses them threatening them with a stick, they will not move a finger.
It is not worth talking to such people: they are incapable of indulging in laziness, their nature is not generous enough; and they spend hours in a kind of coma that are not applied to a frenzied fury of enrichment.