Un destino beffardo sembra abbia gravato sulla matematica – in particolare nel campo dell’algebra – nella prima metà dell’Ottocento. In un precedente articolo (Vita di Niels Henrik Abel, sfortunato genio dellamatematica) vi ho raccontato la storia del matematica norvegese Abel (1802-1829) a cui una condizione originaria di povertà, problemi di salute dalla povertà acuiti e l’incomprensione del mondo accademico dell’epoca, il tutto condito da episodi di pura sfortuna, provocarono la morte all’età di appena 27 anni, impedendo così al giovane di approfondire i suoi fecondi risultati.
Ebbene, che ci crediate o meno, quasi negli stessi anni di Abel, si svolge la parabola altrettanto sfortunata e accompagnata da disavventure di ogni tipo di Évariste Galois (1811-1832), che morì in età persino più giovane di quella del norvegese e in condizioni addirittura più tragiche.
Un’altra cosa mi preme sottolineare. All’inizio dell’800, l’algebra, al contrario di altri campi…
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