#Quando si spezzano le maschere/When the masks are broken

Chi guarderai
riflesso allo specchio?
Quando la maschera
si spezzerà
sarai nudo
di fronte a te stesso,
che il mondo
già sapeva
che eri una maschera
ma non incontrerà
mai il vero te stesso
perché hai causato
giudizio
o pregiudizio
o vizio di forma;
è come di colui che grida
per diletto e burla
“Al lupo! al lupo!”
e quando il lupo
invero compare davvero,
non avrà alcun credito
e nessuno crederà.

Vivi vero,
vivi genuino!

by t.

Who will you watch
mirror reflection?
When the mask
it will crack
you will be naked
in front of yourself,
that the world
he already knew
that you were a mask
but will not meet
never the real you
why did you cause
judgement
or prejudice
o defect of form;
it is like one who shouts
for fun and for fun
“Wolf! Wolf!”
and when the wolf
indeed it really appears,
will have no credit
and no one will believe.

live true,
live genuine!

by t.

Pubblicato da taniapizzamiglio

IPHM member, EBSA member, naturopath, holistic operator, HSE technician, education and social communication assistant, ed. mindfulness, op. international cooperation development projects, etc.

9 pensieri riguardo “#Quando si spezzano le maschere/When the masks are broken

    1. certamente, è uno dei diversi punti di sguardo sull’affacciarsi come anche nel immergersi nel web. Le maschere avevano la loro ragion d’esistere nei canovacci greci e romani quali coreografie teatrali, satira ecc., ma di fatto perché molte persone non sanno più essere se stesse ma cercano ruoli che non gli sono propri attraverso il filtro che diventano maschere di convenienza e anche nel web? in fondo non credo che “i mascherati” (seriali) temano qualcuno o l’opinione altrui, o si nascondano da qualcuno/qualcosa… è sempre una scelta che si vuole far calzare addosso come un abito attillato sperando di delegare alle maschere cause, colpe, responsabilità. Ecco questi “mascherati” fuggono in realtà da sé, consci o non consci che il mondo attorno per convenienza, per indifferenza, per routine, per distrazione che sia li lasciano consumarsi e illudersi nelle loro stesse maschere che potranno anche giovare ma tutto sommato non lo sanno di essere smascherati dagli occhi che li incrociano, ed è come la favoletta del re nudo. La maschera è come un boomerang che come mi spiegò un australiano, oltre a saper lanciare devi saper prendere di ritorno perché se no ti uccide, col tuo stesso lancio. Però una evasione carnevalesca fine a se stessa la possiamo osservare sfilare nella sua arte costumista a volte davvero sublime (vedi carnevale di Venezia per esempio). così, quale maschera o non maschera di te mi conduci? un abbraccio e buon proseguo di serata 😉

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