«Colui che ama se stesso sopra ogni cosa non passa per la porta del regno dei cieli, allo stesso modo in cui il dito della sposa, se è ripiegato su se stesso, non entra nell’anello offerto dallo sposo».
Ugo Foscolo
“He who loves himself above all things does not pass through the gate of the kingdom of heaven, in the same way that the finger of the bride, if it is folded back on itself, does not enter the ring offered by the bridegroom”.
Hugh Foscolo
SE non ami prima te stesso,non puoi disporre di ulteriore amore per gli altri.Un pò come con i vasi comunicanti.SE il tuo recipiente è troppo capiente, non ce ne resta per il prossimo.Non è stata trovata migliore soluzione se non quella dell’aurea mediocritas di Orazio:la via di mezzo.
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Ciao, grazie per l’intervento.
Ora, Foscolo fa riferimento all’amore egocentrico-egoista e narcisistico di sé sopra ogni cosa, che è ben differente dall’amare se stessi in quanto tali ovvero come individui di una creazione, con pregi e difetti, con sbagli e successi, realizzati o delusi, nella nostra grande pochezza come anche nella nostra poca grandezza, insomma come esseri tanto quanto ogni essere è degno di rispetto. La via di mezzo di Oraziana memoria è contestualizzata a dei fattori e situazioni, certo non è saggia in tutto e per tutto ne applicabile a ogni variabile umana (non potresti certo seppellire un mezzo morto che è ancora mezzo vivo). Foscolo guarda con amarezza a quell’amore di sé sopra ogni cosa che rende indifferenti a quanto ci circonda, che rende poveri in spirito, che rende sprezzanti del resto al di là di sé, che disconosce l’Altro e l’Oltre sia dei consimili che di altre forme esistenziali, chi divinizza se stesso dissacrando tutto il resto e comportandosi pertanto di conseguenza (disprezzo delle vite altrui ecc. ecc.)
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